L’esame permette lo studio della prostata, verificandone morfologia e dimensioni e, più in generale, lo stato di salute di questa ghiandola (evidenziando eventuali calcificazioni).
Ecografia della prostata: quando eseguirla
L’ecografia transrettale viene eseguita:
per analizzare le dimensioni e la morfologia della prostata
in presenza di sintomi ( difficoltà ad urinare, minzione frequente, etc…)
per chiarire eventuali dubbi dopo una visita urologica
per guidare il prelievo (detto appunto eco-guidato) di tessuto da analizzare al microscopio (biopsia)
come esame aggiuntivo in caso di infertilità
come esame di prevenzione a partire dai 50 anni contro il tumore alla prostata
Nel caso di terapie in corso per la cura di patologie prostatiche l’esame permette poi di verificarne l’efficacia, mentre nei pazienti con tumori passati alla prostata, l’ecografia viene eseguita come controllo periodico.
L'esame
L’esame avviene attraverso l’inserimento rettale della sonda ecografica (opportunamente lubrificata), in modo da usufruire del punto di vista privilegiato che il retto offre sulla prostata: la sonda emetterà poi gli ultrasuoni, al pari di ogni altra ecografia che verranno riflessi dalle strutture corporee (in base alla loro differente densità) permettendo all’ecografo di generare l’immagine sullo schermo.
L’ecografia transrettale permette di visionare sia l’ingrossamento (o l’infiammazione) della prostata sia l’eventuale presenza di un cancro.
L’ecografia transrettale non è dolorosa per il paziente e dura pochi minuti.
In caso di sospetti è possibile abbinare all’esame la biopsia prostatica per valutare l’aggressività di un eventuale massa tumorale.
Preparazione
Non è richiesta nessuna preparazione da parte del paziente a parte la sospensione di alcuni farmaci (anche antibiotici) qualche giorno prima dell’esame.
Non è necessario che la vescica sia piena né il digiuno.