Ecografia del capo e del collo
L’ecografia del capo e del collo è un metodo diagnostico non invasivo per studiare il capo e il collo
Cos'è?
L’ecografia del capo e del collo permette la valutazione diagnostica della morfologia e dello stato di salute degli organi e delle strutture presenti rispettivamente nella testa e nel collo.
Nello specifico, l’ecografia all’encefalo viene eseguita sui neonati in particolari situazioni (parto prematuro ad esempio) per visualizzare la fontanella cranica e rilevare eventuali patologie o malformazioni tanto al cervello quanto al sistema nervoso.
L’ecografia al collo permette, invece, studiare tutte le strutture del collo, in particolare:
- la tiroide, nel caso di noduli, tumori o alterazioni della sua struttura. La tiroide è una ghiandola molto importante posta alla base del collo che è responsabile di molta attività metaboliche dell’organismo.
- le ghiandole paratiroidi (strutture ovali piccole che si trovano vicino la tiroide)
- i linfonodi, per valutare l’eventuale ingrossamento a seguito di infiammazioni o patologie (laterocervicali, sovraclaveari, etc…)
- le ghiandole salivari
- i vasi arteriosi e venosi
- i tessuti molli del collo
- la carotide
Quando farla
Grazie all’assenza di radiazioni e alla sua rapidità, l’ecografia è ormai considerato un esame di primo livello, che permette al medico di visualizzare lo stato di salute del paziente in presenza di sintomi e/o sospetti.
L’ecografia al collo permette di visualizzare:
- le dimensioni della tiroide che, se eccessive, possono provocare disfunzioni di vario tipo.
- le dimensioni dei linfonodi e delle ghiandole salivari, verificando eventuali stati infiammatori
- eventuali masse tumorali alla tiroide (benigne e maligne)
- eventuale presenza di calcoli e cisti
- restringimenti dei vasi arteriosi e venosi del collo
Un’ecografia di controllo nei pazienti già affetti da patologie o processi infiammatori serve anche a valutare l’efficacia del trattamento medico avviato.
L'esame
L’ecografia del capo e del collo è un metodo diagnostico non invasivo, grazie all’utilizzo degli ultrasuoni che prevede l’utilizzo di una sonda ecografica che si muove sulla cute in corrispondenza della zona da esaminare.
Le onde attraversano le varie strutture del corpo che le riflettono in maniera differente in base alla loro densità: in questo modo l’ecografo riprodurrà l’immagine diagnostica nello schermo.
Nel caso l’indagine dovesse spostarsi ad un livello più profondo è possibile anche eseguire tac o risonanza magnetica di supporto, in quanto le onde sonore non possono visualizzare organi e tessuti posti dietro un osso o un tessuto cartilagineo.
L’esame può anche essere completato attraverso l’esecuzione di un eco-color Doppler, che permette di visualizzare il movimento dei flussi
